Poi un bel giorno mi sveglio e scopro che tutti quei film, telefilm e romanzi su epidemie mondiali che sterminavano l’umanità non sono poi così tanto materia di fiction come credevi.
La memoria va all’11 Settembre 2001, quando in un pomeriggio caldo d’autunno mi resi conto che il mondo reale alle volte può tragicamente assomigliare alla finzione. Pare distante questo Virus, anche quando è a meno di 20 km da casa, comunque non lo si vede e come tutte le cose invisibili è minaccioso e al contempo non lo è.
La gente grida, si arrabbia rivuole la sua libertà, poi però spaventata si rimette la mascherina e pensa, “si vabbè vediamo”. Dire che gli uomini vivono nella contraddizione è ribadire l’ovvio, cosa sempre di cattivo gusto. Ci proviamo a venirne , fuori, “guardate che non tutto il male viene per nuocere, mezzi pubblici puliti, l’inquinamento cala, meno traffico, telelavoro…” Si ma noi ste cose non le abbiamo chieste. Oltretutto ci ritroviamo pure a essere discriminati, siamo noi adesso quelli da “aiutare a casa loro”, ci ridiamo (amaramente) sopra. “in Italia si mangia bene eh…” gridiamo disperati dalla tastiera social.
Il nemico invisibile continua a farsi strada e i mass media, passato l’entusiasmo dello scoop cercano di tranquillizzare “si beh c’è gente che guarisce, state tranquilli…” si grazie, adesso lo dite. Perfino i no vax e i complottisti si trovano a corto di idee, se ne stanno in silenzio riflettendo…Cioè ste case Farmaceutiche sarebbe ora uscissero sto vaccino, c’è da far soldi qua eh.
Per una volta ci scopriamo fragili, nei luoghi e nell’anima. Dopo aver saccheggiato supermercati con quintali di pasta in casa, ci rendiamo conto che basta uno starnuto di madre natura per ridimensionare il nostro ruolo nel creato. Non c’è tecnologia che tenga, non c’è denaro da spendere. Passata la paura è ora di farci un pensierino, abbiamo solo noi stessi.
Di fronte alla severa crudeltà della selezione naturale l’unica cosa che possiamo fare è tenerci per mano… tenderci la mano. Il Corona Virus ci sta dando l’opportunità di ridefinirci come specie umana, di dimostrare a noi stessi che in fondo per quanto piccoli e fallaci noi riusciremo sempre a cavarcela. E’ una prima persona plurale che pesa sette miliardi di persone.
C’è voluta na pandemia (quasi) globale per darci una lezione, per far capire anche a quelli del “primo mondo” cosa significa non avere la vita scontata. Ecco il vero valore del Corona Virus la sua totale e assolutamente egalitaria democrazia internazionale.
E’ un decreto legge di valore mondiale, applicato senza se e senza ma. Per i disgraziati del terzo mondo non è na gran novità, ma per i bulli del pianeta è una bella mazzata. George Mc Fly ci ha tirato un cazzottone in faccia e adesso tocca riflettere su quanto si è fatto finore…perchè la Fine, con la F maiuscola, mette sempre tutti sullo stesso piano.
Biologo Nutrizionista e Chinesiologo