Sembra impossibile, ma sì è così. Possiamo mettere grasso mangiando solo mele oppure dimagrire mangiando tiramisù. A ben vedere in questa provocatoria affermazione non si parla di quantità, a voler essere precisi possiamo dimagrire mangiando “poco” tiramisù e mangiando tante, tante mele. Questo perchè, come si sente spesso dire, è il bilancio calorico che fa la differenza. Ma cosa vuol dire bilancio calorico? Banalmente il nostro corpo consuma energia, possiamo paragonarlo ad un qualsiasi dispositivo elettrico dotato di batteria. La nostra batteria interna invece che Volt si misura in Kcal. L’uomo medio ha un consumo di 2000 Kcal al giorno. Significa che dopo 1 giorno ha consumato 2000 Kcal. Fortunatamente come il nostro smartphone il nostro corpo ha una “batteria” interna che gli consente di non scaricarsi anche se non mangia per diversi giorni. In linea di massima però tendiamo a “ricaricare” la nostra batteria più volte al giorno, come? Semplicemente mangiando.
Quando introduciamo cibo infatti il nostro corpo converte i Macroelementi in energia per poter funzionare. Stiamo facendo ovviamente una semplificazione. Infatti gli alimenti che introduciamo non servono solo a scopo energetico, ma anche a scopo strutturale e fisiologico, ma ai fini del nostro discorso immaginiamo di collegarci ad un carica batterie tutte le volte che assumiamo cibo.
Il corpo necessità di energia chimica: l’ATP
Quando il cibo viene introdotto all’interno dell’organismo va incontro a digestione, un processo catabolico atto a ricavare energia dagli atomi di Carbonio che costituiscono tutti gli alimenti. Ma cos’è questa energia di cui abbiamo bisogno. La natura nei millenni di evoluzione ha selezionato come “moneta energetica” per qualsiasi funzione animale o vegetale l’ATP. Questo Nucleotide infatti ha la capacità di fornire energia per qualsiasi processo vitale, dal muovere un muscolo al far battere il cuore, dal far crescere i capelli al sollevare un bilanciere. Qualsiasi attività sia macroscopica che microscopica alla fine vede sempre coinvolto l’ATP. Viene definito “moneta energetica” perchè proprio come una moneta può essere scambiato e utilizzato. Viene Fabbricato dai mitocondri e usato da ogni cellula del nostro corpo. In via del tutto teorica se noi riuscissimo a fornire ATP alle cellule per via diretta, non ci sarebbe nessun bisogno di mangiare…sai che tristezza però.
Da questo capiamo bene che tutti i processi energetici della cellula hanno come fine ultimo produrre ATP, è quello che ci tiene in vita. Il corpo ha diversi meccanismi per produrlo e ha molti sistemi per immagazzinare substrati che porteranno alla sua formazione. Il grasso, il Glicogeno, ma anche gli stessi muscoli sono una sorta di Battery Bank a cui attingere quando è necessario produrre ATP.
Il cibo serve per produrre ATP
Quindi potremmo dire, semplificando moltissimo, che il fine ultimo principale del mangiare è quello di fornire materie prime al nostro organismo per produrre ATP (in realtà vi sono anche non poche altre implicazioni, ma questo al momento è secondario). La domanda che dobbiamo porci adesso è, ma come viene prodotto l’ATP? La risposta è semplice, se ne occupano i mitocondri tramite la catena del trasporto degli elettroni. In pratica una sorta di dinamo molecolare che tramite un movimento di cariche genera appunto ATP. A onor del vero ci sono anche altri meccanismi che entrano in gioco, in assenza di ossigeno e per sforzi massimali, la Glicolisi e il sistema dei fosfageni, ma alla fine si esauriscono presto e comunque prevedono comunque sempre il subentro dei mitocondri e della respirazione cellulare.
Tutto ciò che sta a monte di questa dinamo molecolare, i processi che cioè contribuiscono al funzionamento della catena di trasporto degli elettroni, rappresentano i destini metabolici di ciò che mangiamo.
Un qualsiasi nutriente quando è introdotto nel nostro corpo va incontro a diversi destini a seconda che si tratti di Carboidrati, Lipidi o Proteine. Sono diversi processi finemente regolati e catalizzati da diversi enzimi. Tutti però i vari “stadi” dei vari processi confluiscono verso un un’unico ciclo: il ciclo di Krebs. I vari nutrienti smantellati nei loro atomi finiscono sempre a formare intermedi di questo ciclo che vede iniziare con Citrato e AcetilCoA per poi finire a produrre tramite la catena respiratoria ATP.
Questo significa che qualsiasi cibo voi mangiate, che sia Nutella o Quinoa biologica dello Yunnan alla fine sarà “spogliata” di tutto fino a diventare AcetilCoA e poi citrato per produrre ATP grazie al ciclo di Krebs prima e alla catena respiratoria dopo.
Le vostre cellule non hanno occhi, non sanno da dove arrivano i vari nutrienti. Alla fine voi potete caricare il vostro smartphone a casa, in ufficio o in bar…ma sarà sempre comunque corrente che arriverà attraverso la spina.
Vale comunque anche il contrario. infatti se molecole complesse come un Filetto con salsa Vernaise è ridotto a semplici molecole di AcetilCoA, ciò significa che in condizioni di troppe di queste molecole energetiche l’organismo ovviamente non farà altro che accumularle. L’ATP non può essere accumulato, si crea e si usa in breve tempo. Il nostro corpo molto più comodamente stocca i precursori dell’ATP. Materie prime che serviranno poi a sintetizzarlo. Possono essere Glicogeno, in pratica Carboidrati stoccati e messi via in caso di bisogno. Al bisogno può utilizzare anche le proteine del muscolo, ma quello che è l’investimento più redditizio è il grasso. Occupa pochissimo spazio (non ha acqua al contrario dei Carboidrati) e produce un botto di ATP quando lo si Beta Ossida. Quindi se cibi complessi diventano molecole semplici, poi tali molecole semplici quando inutilizzate vanno a formare depositi. Per dovere di precisione il nostro corpo non riesce a sintetizzare tutti gli Amminoacidi e alcuni Acidi Grassi, questi devono essere introdotti con la dieta e poi opportunamente lavorati.
Quindi quando si dice che la pasta alla sera si trasforma in grasso è una inesattezza alla luce di quanto visto finora. Non è la pasta, ma l’accumulo di sostanze energetiche nel corpo che segnalano che c’è molta energia e che si possono creare riserve di lipidi. Ma a onor del vero i grassi che verranno sintetizzati e stoccati non sappiamo se siano della pasta alla sera, della mela a colazione o della bistecca a cena, potrebbero provenire indistintamente da tutti e 3.
Le vie metaboliche
Cerchiamo di vedere molto brevemente e molto sommariamente come funzionano i vari processi. Ovviamente faremo una grande semplificazione, inutile entrare nei vari dettagli. Partiamo dal macronutriente preferenziale del nostro corpo.
Metabolismo dei Carboidrati
Bene o male, che siano patate o bignè alla fin fine, nel microscopico ci ritroviamo con zuccheri semplici che in un modo o nell’altro possono essere “convertiti” in glucosio (le virgolette sono d’obbligo). A questo punto le nostre cellule tramite la Glicolisi e il Ciclo di Krebs si occupano di formare ATP. La glicolisi è un processo lungo e complesso che per certi versi è preparatoria al Ciclo di Krebs, ma che esso stesso riesce a produrre tutto l’ATP necessario. E infatti siccome il Ciclo di Krebs produce ATP un po’ lentamente, la Glicolisi serve come sistema tampone finchè il Ciclo non si avvia. State perdendo l’autobus e fate una corsa per prenderlo? L’energia per correre ve la dà la Glicolisi. Perdete l’autobus e vi tocca andare a lavoro a passo sostenuto? La glicolisi finisce il “carburante”, ma entra in funzione il ciclo di Krebs che vi da energia sufficiente a proseguire (ATP).
A essere sinceri c’è un altro problema, il Glucosio infatti non va d’accordo con il nostro corpo. Così com’è tende a creare scompensi chimici nel sangue. Il nostro corpo quindi lo mette da parte sotto forma di Glicogeno nel Fegato. In questo modo quando serve lo ritrasforma in Glucosio (Glucosio 6 Fosfato a essere precisi) e lo utilizza. Quando mangiamo invece il Fegato si occuperà di stoccarlo per ripescarlo quando potrebbe servire. Una sorta di banca energetica, questo perchè non possiamo mettere da parte l’ATP direttamente, ma possiamo mettere da parte ciò che servirà a sintetizzarlo.
Ma se mangio pochi Carboidrati? Il nostro corpo è molto flessibile, infatti può tranquillamente ricavare tramite trasformazioni chimiche Glucosio anche da altre sostanze che non siano carboidrati. Questo per dire che anche se non mangerete carboidrati il vostro corpo troverà comunque il modo di fare come se li aveste mangiati.