Oggi voglio condividere uno spunto di riflessione. Riprendo un concetto di Maria #Montessori parlando dell’educazione dei bambini: Non si può essere liberi se non si è indipendenti …chi viene servito è leso nella sua indipendenza”. La grande Pedagoga (purtroppo inascoltata in Italia) si riferisce al fatto che anticipare continuamente i bisogni dei bambini, tenerli immobili (magari davanti ad un tablet), servirli è altrettanto deleterio che imporre la propria volontà. Lo sviluppo è fatto di motricità e libertà. In maniera analoga io penso all’allenamento e allo stile di vita. Ci deve essere sicuramente una guida, una figura che delinea un percorso per non incorrere in macro errori. Il singolo poi però devo essere libero di trovare la sua strada, anche a costo di inciampare e cadere. Come è impensabile di proteggere i nostri figli da tutti i mali del mondo in maniera analoga concepisco un percorso di fitness che aiuti la persona a comprendere, sperimentare e infine adottare un modus operandi frutto di una scelta consapevole. Qualsiasi allenamento o peggio “dieta” imposta, dura il tempo che la persona riesce a stringere i denti, poi ovviamente cede. La stessa parola “dieta” implica rinuncia, imposizione. Voglio pensare al fitness come a un percorso da fare insieme non una sequela di regole rigide e inflessibili.